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Visite guidate con guida turistica specializzata per le province di Macerata, Fermo, Ascoli Piceno e Ancona
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Visita guidata alla chiesa di San Firmano, Montelupone
Fonti storiche confermano la presenza nel territorio di possedimenti dell’Abbazia di S. Apollinare e dell’Abbazia di Farfa la quale, dopo l’897, si era divisa tra Roma, Rieti e la Marca Fermana.
La costruzione del convento fu voluta dalla “Pia Signora” dei Conti di Lornano, intorno alla fine del X secolo.
Nell'esterno della chiesa si nota la lunetta del portale sulla quale sono scolpite cinque figure in altorilievo ricavate sul retro di una statua romana che è ancora ben visibile internamente, simbolo del passaggio dal paganesimo al cristianesimo.
Al centro si osserva Cristo in croce, raffigurato con la corona regale e non di spine, sotto la croce vi sono la Maddalena e S. Giovanni, infine nella parte inferiore la Vergine in trono con il Bambino e, di lato, un monaco.
Sopra la lunetta osserviamo un’aquila che afferra un felino; potrebbe essere il simbolo degli Ottoni, nel secolo X signori di questo territorio, ma anche il simbolo dell’evangelista Giovanni, cui in origine era dedicata la chiesa.
L’abbazia di stile romanico, a tre navate, è orientata ad oriente.
La navata centrale è molto più alta delle laterali, presenta cinque finestre a destra e due a sinistra.
Un' alta scalinata conduce all'altare situato ad un piano superiore rispetto a quello delle navate. Sulla parete di sinistra si possono ammirare affreschi del XVI secolo, opera attribuita a Giacomo di Nicola da Recanati, raffiguranti la Vergine in trono coll Bambino benedicente, San Firmano, e San Sebastiano.
Tornando al piano delle navate, attraverso due porticine laterali, si accede alla suggestiva cripta dove sin evidenziano quattro colonnine di epoca romana che probabilmente furono già utilizzate nella chiesa di San Giovanni Evangelista che esisteva quando giunse in questo luogo San Firmano nel 986.
Sull’altare è collocata una statua di San Firmano in terracotta policroma attribuita ad Ambrogio ella Robbia (sec. XV). Ai piedi della statua vi sono le reliquie del Santo conservate in un’urna di ottone inserita in una custodia di ferro battuto.
L’altare è sostenuto da un arco, sotto il quale i fedeli passano per nove volte per essere liberati dal mal di ossa.
San Pier Damiani nomina “Firmanus Firmensis” fra i Santi vissuti nel suo tempo , e aggiunge che sopra i suoi resti, a motivo dei miracoli attribuitigli, era stato innalzato un altare.
Anche l' abate Teodorico, biografo di San Firmano, scrisse di essere guarito dall'artrite grazie all’intercessione del Santo.
Il pavimento in cotto della cripta presenta un disegno di cerchi concentrici che hanno inizio da una croce centrale.
San Firmano nacque attorno all’anno 951 probabilmente a Fermo; a 20 anni fu ordinato sacerdote simoniaco e dopo quindici anni abbracciò la regola “ora et labora” di San Benedetto.
San Firmano proveniva dal convento di Acquacanina e fu il primo abate del convento, costruito per volere di una Pia Signora nel 986, tuttora individuabile a destra Chiesa.
Egli morì l’11 marzo del 992.
I monaci restarono nell’abbazia fino al 1468 e ad essi si deve la bonifica della paludosa valle del Potenza.
La biografia del Santo fu scritta dall’Abate Teodorico nell’anno 1002.
Chiesa di San Firmano, MonteluponeInfo e prenotazioni
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