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Itinerari enologici
Verdicchio di Matelica
Il Verdicchio di Matelica è stato riconosciuto vino a DOC il 21 luglio 1967. Il territorio di produzione è l'Alta Valle dell’Esino a ridosso dell’Appennino umbro-marchigiano, nei comprensori comunali di Camerino, Castelraimondo, Cerreto d'Esi, Esanatoglia, Fabriano, Gagliole e Matelica.
La disposizione nord-sud di questa valle, la sinclinale camerte, diversamente dalle altre valli marchigiane più aperte agli influssi marittimi, perché disposte in direzione est-ovest, genera un microclima caratterizzato da elevate escursioni termiche. La vite reagisce a questo fattore climatico riducendo la produzione a vantaggio della fase di maturazione. L’uva risulta molto ricca di estratti, di aromi primari, di zuccheri e polifenoli, mentre il vino acquisisce un maggiore corpo, perché richiede una lunga maturazione, che in alcune produzioni si avvantaggia persino dell'invecchiamento, generalmente riservato ai rossi.
Nel panorama vitivinicolo nazionale il Verdicchio è uno dei pochi vini bianchi che vantano una storia enoica, infatti la viticoltura ha radici antichissime in quest’area, ve ne sono tracce a partite dal VIII sec. a.C. Lo testimonia il ritrovamento, avvenuto nel 1998, di semi di vite nella tomba di Villa Clara, risalente al periodo piceno. Tuttavia la presenza accertata del vitigno Verdicchio a Matelica è più tarda e risale al XVI secolo.
Dalla vendemmia del 1995 il Verdicchio di Matelica DOC annovera altre tre menzioni, relative alle importanti varianti produttive: Riserva, Passito, Spumante.
Dal caratteristico colore biondo brillante, screziato di riflessi verdognoli, (dorati nella Riserva e ambrati nel Passito), ha un gusto corposo ed inconfondibile.
Gli abbinamenti più indicati sono con i piatti di pesce, ma la ricchezza delle sue componenti lo rende adatto ad accompagnare molti altri cibi, tra cui salumi, formaggi, minestre e carni bianche.
Una produzione di estrema originalità è senz’altro il Melitites, ovvero un vino dolce da dessert, che coniuga due ingredienti eccellenti delle terre matelicesi, il mosto di Verdicchio e il miele di Matelica. Questo raffinato prodotto, fu annunciato circa duemila anni fa da Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia.
Vino cotto
La presenza di vini cotti nella regione Marche è attestata dal bottigliere di Papa Paolo III Farnese, Sante Lacerio.
Il vino cotto ha una preparazione per lo più casalinga che affonda le radici nella civiltà contadina, in uso soprattutto nelle province di Macerata, di Fermo e di Ascoli Piceno. Si ottiene da uve miste di diverse qualità, pigiate prima nella pressa meccanica e poi in quella idraulica. Il mosto viene cotto in calderoni di rame su fuoco a legna fino a ridurlo a non più del venti per cento della quantità iniziale. Durante la cottura si schiuma per eliminare le impurità, poi si travasa ancora bollente in piccole botti dove si conserva per molti anni.
A Loro Piceno, considerata la patria del vino cotto, si organizza la Sagra del vino cotto.
Vernaccia di Serrapetrona
E' uno spumante rosso DOCG, sia secco che dolce, ottenuto dalla vinificazione di un vitigno autoctono, la Vernaccia Nera (a bacca rossa). La zona di produzione è limitata: in totale 66 ettari vitati.
La Vernaccia di Serrapetrona è un vino unico per la sua tipologia, uno spumante rosso, e per la sua tecnica di produzione, che prevede ben tre fermentazioni: la prima in vendemmia, la seconda dopo l'appassimento naturale delle uve selezionate allo scopo, la terza in autoclave, per la presa di spuma.
Info e prenotazioni
Guide Turistiche Macerata e provincia [email protected]
M. Stefania Conti Tel. +39 0734 859916 Cell. +39 348 7725940
Copyright © 2017 Via Celeste 29, 63811 S.Elpidio a Mare P.Iva 02226530448
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Verdicchio di Matelica
Il Verdicchio di Matelica è stato riconosciuto vino a DOC il 21 luglio 1967. Il territorio di produzione è l'Alta Valle dell’Esino a ridosso dell’Appennino umbro-marchigiano, nei comprensori comunali di Camerino, Castelraimondo, Cerreto d'Esi, Esanatoglia, Fabriano, Gagliole e Matelica.
La disposizione nord-sud di questa valle, la sinclinale camerte, diversamente dalle altre valli marchigiane più aperte agli influssi marittimi, perché disposte in direzione est-ovest, genera un microclima caratterizzato da elevate escursioni termiche. La vite reagisce a questo fattore climatico riducendo la produzione a vantaggio della fase di maturazione. L’uva risulta molto ricca di estratti, di aromi primari, di zuccheri e polifenoli, mentre il vino acquisisce un maggiore corpo, perché richiede una lunga maturazione, che in alcune produzioni si avvantaggia persino dell'invecchiamento, generalmente riservato ai rossi.
Nel panorama vitivinicolo nazionale il Verdicchio è uno dei pochi vini bianchi che vantano una storia enoica, infatti la viticoltura ha radici antichissime in quest’area, ve ne sono tracce a partite dal VIII sec. a.C. Lo testimonia il ritrovamento, avvenuto nel 1998, di semi di vite nella tomba di Villa Clara, risalente al periodo piceno. Tuttavia la presenza accertata del vitigno Verdicchio a Matelica è più tarda e risale al XVI secolo.
Dalla vendemmia del 1995 il Verdicchio di Matelica DOC annovera altre tre menzioni, relative alle importanti varianti produttive: Riserva, Passito, Spumante.
Dal caratteristico colore biondo brillante, screziato di riflessi verdognoli, (dorati nella Riserva e ambrati nel Passito), ha un gusto corposo ed inconfondibile.
Gli abbinamenti più indicati sono con i piatti di pesce, ma la ricchezza delle sue componenti lo rende adatto ad accompagnare molti altri cibi, tra cui salumi, formaggi, minestre e carni bianche.
Una produzione di estrema originalità è senz’altro il Melitites, ovvero un vino dolce da dessert, che coniuga due ingredienti eccellenti delle terre matelicesi, il mosto di Verdicchio e il miele di Matelica. Questo raffinato prodotto, fu annunciato circa duemila anni fa da Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia.
Vino cotto
La presenza di vini cotti nella regione Marche è attestata dal bottigliere di Papa Paolo III Farnese, Sante Lacerio.
Il vino cotto ha una preparazione per lo più casalinga che affonda le radici nella civiltà contadina, in uso soprattutto nelle province di Macerata, di Fermo e di Ascoli Piceno. Si ottiene da uve miste di diverse qualità, pigiate prima nella pressa meccanica e poi in quella idraulica. Il mosto viene cotto in calderoni di rame su fuoco a legna fino a ridurlo a non più del venti per cento della quantità iniziale. Durante la cottura si schiuma per eliminare le impurità, poi si travasa ancora bollente in piccole botti dove si conserva per molti anni.
A Loro Piceno, considerata la patria del vino cotto, si organizza la Sagra del vino cotto.
Vernaccia di Serrapetrona
E' uno spumante rosso DOCG, sia secco che dolce, ottenuto dalla vinificazione di un vitigno autoctono, la Vernaccia Nera (a bacca rossa). La zona di produzione è limitata: in totale 66 ettari vitati.
La Vernaccia di Serrapetrona è un vino unico per la sua tipologia, uno spumante rosso, e per la sua tecnica di produzione, che prevede ben tre fermentazioni: la prima in vendemmia, la seconda dopo l'appassimento naturale delle uve selezionate allo scopo, la terza in autoclave, per la presa di spuma.
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